Alghero, 18 dicembre 2024 – Proseguono le indagini sul sequestro dell’imprenditore algherese della nautica, avvenuto la scorsa settimana, che aveva scosso profondamente la comunità locale. Nelle ultime ore, la polizia ha recuperato l’arma utilizzata per minacciare la vittima, una pistola calibro 9, nascosta con cura in una moto in uso ai due arrestati, Dimitri Iacono e il suo complice sedicenne. L’arma è stata rinvenuta durante una perquisizione in un locale di cui i due avevano piena disponibilità.
Oltre alla pistola, gli agenti della Squadra mobile della questura di Sassari hanno trovato anche una quantità di cocaina, ulteriore elemento che aggrava il quadro delle accuse nei confronti dei due malviventi. Entrambi sono accusati di sequestro di persona, estorsione aggravata e porto illegale di armi.
Iacono, assistito dai suoi legali Elias Vacca e Marco Salaris, è comparso ieri davanti al giudice per le indagini preliminari Giuseppe Grotteria e alla pm Enrica Angioni per l’interrogatorio di garanzia.
Tuttavia, il 32enne si è avvalso della facoltà di non rispondere. Ora, l’attenzione si sposta sul sedicenne, rinchiuso nel carcere minorile di Quartucciu, che domani mattina sarà sentito presso il tribunale dei minorenni.
L’episodio, che ha portato all’arresto di Iacono e del suo giovane complice, era iniziato con il sequestro dell’imprenditore algherese lungo la strada per Bosa. Minacciata con la pistola, la vittima era stata costretta a fermarsi in una zona isolata, dove era stata picchiata e intimata a consegnare 50mila euro. La rapina era culminata con la consegna di 10mila euro in contanti, l’intera somma disponibile dell’imprenditore, dopo essere stati nella sua abitazione.
Il ritrovamento della pistola segna un passo cruciale nelle indagini, che puntano a ricostruire con precisione ogni dettaglio dell’accaduto e a stabilire ulteriori eventuali responsabilità. Restano ancora aperti numerosi interrogativi sul ruolo del sedicenne e sulla dinamica della collaborazione tra i due arrestati.
Le prossime ore saranno decisive per delineare il percorso giudiziario di questa vicenda che ha lasciato il segno nella comunità di Alghero, gettando luce su un episodio di violenza e criminalità che non trova giustificazione.