La magia del Natale entra in Pediatria con la visita della Dinamo Sassari

  Il Natale si avvicina, portando con sé calore e speranza anche nei luoghi dove queste emozioni sono spesso più difficili da percepire. Questa mattina, nel reparto di Pediatria dell'Azienda ospedaliero universitaria di Sassari, l'atmosfera delle feste ha assunto un sapore speciale grazie alla visita di una rappresentanza della Dinamo Sassari, la squadra di basket che milita nel campionato di Serie A e che vanta un seguito entusiasta nella città e in tutta la Sardegna. Un appuntamento che si rinnova da anni e che è ormai diventato una tradizione molto attesa. Il capitano Eimantas Bendzius, accompagnato da Luca Vincini, Miralem Halilovic, Stefano Trucchetti, Michal Sokolowski, Alessandro Cappelletti e dal team manager Luca Gandini, e con Valentina Sanna responsabile comunicazione e il segretario generale Sofia Devetag, ha fatto visita ai piccoli pazienti ricoverati, portando doni e sorrisi. 

  Ad accoglierli, il direttore della struttura di Pediatria, dottor Gianfranco Meloni, insieme ai medici e agli infermieri in servizio, e il direttore del dipartimento Materno infantile, professor Giampiero Capobianco. La squadra, con la sua energia e umanità, ha distribuito peluche e cappellini con il simbolo della Dinamo, regalando momenti di gioia e spensieratezza ai bambini. Per i piccoli pazienti, abituati al ritmo scandito dalle cure e dalle visite mediche, vedere i propri beniamini è stato come vivere una fiaba a occhi aperti. L'entusiasmo non si è limitato ai bambini: anche i genitori, presenti al fianco dei loro figli, hanno apprezzato la sensibilità e l'impegno sociale dimostrati dai giocatori. «La visita dei Giganti del basket è un esempio di come lo sport si avvicini al territorio e alla comunità, per diventare un veicolo di solidarietà e speranza – ha dichiarato Gianfranco Meloni, direttore della Pediatria –. Siamo grati alla Dinamo Sassari per la loro presenza e per il sorriso che hanno saputo portare ai nostri piccoli pazienti e alle loro famiglie. Questi momenti di leggerezza sono preziosi e contribuiscono a migliorare il percorso di cura». L’iniziativa, ormai radicata, si inserisce tra le attività che mirano a rendere più umano e vicino il mondo della salute, specialmente in un periodo come quello natalizio. «La visita della Dinamo è un gesto concreto che sottolinea l’importanza della solidarietà. Vedere i sorrisi dei bambini ci ricorda quanto sia fondamentale portare un po’ di normalità e gioia anche in ospedale», ha aggiunto Giampiero Capobianco, direttore del dipartimento Materno infantile. 

  «Fin dal primo giorno la Fondazione Dinamo ha messo al centro delle sue attività chi vive un momento di difficoltà e i più piccoli – ha detto il presidente della Dinamo Banco di Sardegna Stefano Sardara –: con questa mission ben chiara lavoriamo tutto l'anno con le nostre tre squadre Dinamo, Dinamo Women e Dinamo Lab, per aiutare e supportare il territorio, portando il nostro contributo dove necessario. In nome del nostro motto Ca semus prus de unu giogu vogliamo che giocatori e giocatrici abbraccino in maniera totale il privilegiato ruolo di ambasciatori coinvolgendoli nelle attività nel sociale. In un mondo che si concentra sulla performance e limita tutto alla vittoria o alla sconfitta noi teniamo a mente quanto i piccoli gesti possano fare la differenza e possano migliorare la vita, soprattutto dei bambini e delle famiglie che si trovano per un periodo in ospedale». Per i bambini ricoverati, vivere l’esperienza del Natale in ospedale è spesso una sfida emotiva, e gesti come questi fanno la differenza, portando luce in giornate altrimenti difficili. «È sempre un piacere portare un sorriso nei reparti ospedalieri – afferma il capitano Eimantas Bendzius –: siamo consapevoli dell'impatto positivo che può avere nei piccoli pazienti e siamo felici di portare un po' di serenità». L'incontro si è concluso con una foto ricordo e un sincero arrivederci al prossimo anno, rinnovando l'impegno di vicinanza della Dinamo Sassari alla realtà ospedaliera e alle sue famiglie. Un appuntamento che non è solo una tradizione, ma un segno concreto di come lo sport possa essere portatore di valori positivi, anche fuori dal campo.

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