A Iglesias si è assistito a uno spettacolo che definire surreale sarebbe un eufemismo. Un uomo di 59 anni, noto alle forze dell’ordine – e non certo per buone azioni – ha deciso di passare il tempo incendiando l’auto del fratello. Motivo? Misterioso. Ma non è finita qui, perché all’arrivo dei carabinieri ha ben pensato di impugnare un piccone e cercare di risolvere la situazione a modo suo.
La vicenda si è svolta in pieno centro, a pochi metri da case abitate. La Saab del fratello, un uomo di 53 anni, è stata presa di mira con una precisione degna di un piromane professionista. Una ruota posteriore è stata incendiata, ma per fortuna l’intervento tempestivo dei vigili del fuoco ha evitato che la situazione degenerasse.
All’arrivo dei carabinieri, invece di abbassare lo sguardo e farsi arrestare con dignità – ammesso che ci sia dignità nel dare fuoco a un’auto – il 59enne ha deciso di scagliarsi contro i militari brandendo un piccone.
E qui la faccenda si fa tragicomica. I carabinieri, con la calma di chi ne ha viste di tutti i colori, hanno usato il taser in modalità dimostrativa. Tradotto: non hanno nemmeno avuto bisogno di rilasciare le sonde per metterlo in riga.
L’uomo è stato immobilizzato e portato via in manette. Le accuse? Danneggiamento seguito da incendio e minacce a pubblico ufficiale. In pratica, un curriculum di tutto rispetto per una serata che avrebbe potuto concludersi molto peggio.
Rimane un interrogativo: cosa spinge un uomo a gesti del genere? Vecchi rancori familiari? Alcol? Noia? Poco importa. Quello che conta è che Iglesias, per una sera, si è trovata a fare i conti con l’ennesima dimostrazione di come, a volte, la realtà possa superare la fantasia. Ma almeno, questa volta, nessuno si è fatto male.
E il 2025 comincia così, con un episodio che farà parlare più di mille buoni propositi. Perché alla fine, è sempre il lato peggiore a rubare la scena.