Quando si parla di fiducia nella filiera alimentare, episodi come questo non lasciano spazio a molte giustificazioni. Ieri mattina i Carabinieri del NAS di Sassari, con il supporto della Stazione di Abbasanta, hanno eseguito un'ordinanza di arresti domiciliari per un commerciante di animali da reddito dell’Oristanese. L’accusa è pesante: somministrazione di farmaci pericolosi ai bovini da ingrasso, con conseguente introduzione nella filiera alimentare di carne trattata in violazione delle norme sanitarie.
Il provvedimento, emesso dal GIP di Oristano, nasce da un’indagine che non lascia margini di dubbio. Secondo quanto ricostruito, i farmaci venivano somministrati senza rispettare i tempi necessari per lo smaltimento del principio attivo.
Una pratica che, oltre a violare la legge, metteva a rischio diretto la salute dei consumatori. A peggiorare il quadro, la totale omissione dei trattamenti nella banca dati nazionale veterinaria, strumento fondamentale per la tracciabilità degli animali.
I militari non si sono fermati qui. Le verifiche hanno portato al sequestro di 485 bovini e di tre allevamenti: due nell’Oristanese e uno nel Nuorese, oltre a una stalla di transito nella provincia di Sassari. Nel corso delle indagini, sono emersi due allevamenti mai notificati alle autorità competenti, che operavano completamente al di fuori della legalità.
Le immagini che emergono da questi controlli parlano di una gestione che, in più punti, sfugge al controllo delle normative di settore. In una delle stalle di transito sequestrate, contenente 70 bovini, le irregolarità sull’identificazione degli animali erano tanto gravi quanto inaccettabili.
Il commerciante si trova ora agli arresti domiciliari, con l’obbligo di rispondere alle accuse. Va ricordato, tuttavia, che si tratta di una misura cautelare e che, fino a sentenza definitiva, l’indagato è da considerarsi innocente.