In questa nostra Italia, dove la violenza è diventata parte del paesaggio quotidiano, un pensionato di San Teodoro si è trovato suo malgrado al centro di un atto che sa di guerra civile. Era notte, intorno alle 23, quando una Fiat Punto è stata fatta saltare in aria da una carica esplosiva nascosta con precisione sotto il suo vano motore. Un ordigno rudimentale, sì, ma che ha dimostrato, come se ce ne fosse bisogno, che la follia umana non richiede sofisticatezze per manifestarsi.
Per fortuna, nessuno è rimasto ferito, un miracolo che sembra quasi la norma in questa nostra terra benedetta da santi e malviventi. La deflagrazione ha ridotto l'auto a un cumulo di lamiere, ha infranto i vetri della casa del pensionato e ha colpito anche un'altra macchina, quasi a voler dire che la violenza non conosce limiti.
I Vigili del Fuoco sono arrivati da Siniscola per spegnere le fiamme, ma il vero fuoco da estinguere è quello della domanda: chi e perché? Chi può voler fare del male a un uomo che ha passato la vita a guardare il tramonto del suo tempo? Ora tocca ai carabinieri, quelli della locale stazione e della Compagnia di Siniscola, cercare risposte in un'Italia dove la violenza è diventata la nostra seconda natura.
Questo episodio, in una località come San Teodoro, dove il sole dovrebbe essere l'unica cosa a esplodere, ci mette di fronte alla realtà: la pace è un bene fragile, e la violenza un'ombra che si allunga su ogni angolo del nostro paese. C'è da chiedersi quanto ancora dovremo aspettare per vedere giustizia, o se invece ci abitueremo a vivere con l'eco delle esplosioni come sottofondo alla nostra vita quotidiana.