Un’operazione che ha il sapore amaro di una quotidianità criminale sempre più sfacciata. La Polizia di Stato ha arrestato due uomini in due distinti blitz nei quartieri centrali di San Benedetto e Marina, portando alla luce un giro di metanfetamine che lascia poco spazio alla sorpresa e molto all’indignazione.
Il primo fermo è scattato in un’abitazione di via San Benedetto. Un cittadino filippino di 48 anni, sotto osservazione da giorni, è stato sorpreso con una quantità significativa di metanfetamina e un discreto gruzzolo in contanti, probabile frutto di un’attività di spaccio ben avviata.
Non si tratta del solito tossicodipendente allo sbando, ma di un’organizzazione capace di operare nel cuore della città con una sicurezza che fa riflettere.
Il secondo arresto, altrettanto emblematico, ha coinvolto un cittadino belga di 46 anni, trovato in possesso di cristalli di droga e altro denaro contante nel suo appartamento nel quartiere Marina. Anche qui, il copione è lo stesso: traffici sporchi che si mescolano alla vita di un quartiere animato da turisti e commercianti, ignari della polvere velenosa che scorre tra le mani di certi vicini.
I due uomini sono stati processati per direttissima nella mattinata di ieri, con il giudice che ha convalidato i fermi. Resta, però, la domanda: quanto dura l’effetto di questi blitz? Basta davvero fermare due persone per stroncare una rete che si alimenta di disperazione e guadagni facili?
Cagliari, con i suoi vicoli e le sue luci, non può permettersi di diventare il teatro silenzioso di un degrado che si fa sistema. Ma mentre i criminali si professionalizzano, il tessuto cittadino sembra arrancare. La lotta alla droga, si sa, è una guerra di trincea. Ma sarebbe ora di chiedersi perché certe trincee non si svuotano mai.