Il 16 gennaio 2025, presso il Caeser’s Hotel di Cagliari, si è tenuta l'Assemblea provinciale della Cia Cagliari – Sud Sardegna, un evento di fondamentale importanza per l'analisi delle criticità che affliggono il comparto agricolo sardo. La Confederazione Italiana Agricoltori (Cia) Sardegna, con la partecipazione del presidente regionale Francesco Erbì, del direttore regionale Alessandro Vacca e del presidente provinciale Matteo Frau, ha delineato un quadro preoccupante che include il calo dei redditi, l'aumento dei costi di produzione, l'assenza di politiche economiche efficaci, la siccità, i cambiamenti climatici e le sfide legate alla nuova Politica Agricola Comune (PAC).
Secondo i dati del Crenos, la Sardegna conta 34.494 imprese agricole, con una diminuzione di 570 unità rispetto al 2023, rappresentando quasi il 24% del tessuto produttivo regionale. Questo dato evidenzia non solo la prevalenza di piccole imprese agro-pastorali, ma anche l'impatto negativo dell'insularità sui costi di produzione e distribuzione.
La crisi nel settore cerealicolo è stata aggravata dalla guerra in Ucraina, con ripercussioni sui prezzi energetici e, di conseguenza, sui costi di produzione. È stato sottolineato l'urgente bisogno di rilanciare le colture di grano, mais e altre granaglie, proponendo politiche di sostegno che assicurino continuità produttiva e prezzi di vendita equi.
La gestione della risorsa idrica è un'altra urgenza, con la necessità di un piano irriguo regionale che coordini le strutture esistenti, migliori la manutenzione delle reti idriche e degli invasi, e stabilisca un prezzo equo per l'acqua, sia per uso civile che agricolo, data la recente siccità.
Nel settore ovi-caprino, la Cia ha evidenziato l'importanza di stabilire regole chiare per il prezzo del latte, cruciale in vista di possibili dazi futuri.
La dipendenza dalle esportazioni di pecorino romano espone il settore a rischi significativi, suggerendo di considerare tutte le varietà di formaggio sardo nella determinazione del prezzo del latte per una maggiore equità. È stata anche sottolineata l'importanza di una campagna di vaccinazione contro la Blue Tongue, tempestiva e ben organizzata.
Il settore ortofrutticolo è sotto pressione a causa della concorrenza di prodotti importati con condizioni sfavorevoli per i produttori locali. Strategie proposte includono il rafforzamento della filiera, prevenzione delle crisi di mercato, maggiore presenza organizzata nei mercati nazionali e internazionali, e miglior tutela contro i rischi fitosanitari.
Per quanto riguarda i cambiamenti climatici, il PNRR e la PAC, l'agricoltura sarda deve affrontare sfide globali. La Cia ha richiesto una riforma della PAC che elimini le disparità dovute al valore storico dei titoli, proponendo una convergenza uniforme dei contributi.
L'attuazione del PNRR deve essere accelerata per non perdere l'opportunità di sviluppo. Infine, è essenziale valorizzare gli imprenditori agricoli che adottano pratiche sostenibili, contribuendo alla tutela ambientale e alla biodiversità.
L'Assemblea ha lanciato un appello urgente alle istituzioni per interventi rapidi e mirati, ribadendo che solo con politiche agricole ben strutturate e azioni concrete si potrà garantire un futuro sostenibile per l'agricoltura sarda. La Cia Sardegna si conferma un punto di riferimento per l'analisi e la proposta, pronta a guidare il settore verso soluzioni efficaci e lungimiranti.