In questa Italia che sembra muoversi a due velocità, dove il Nord e il Sud trovano momenti di convergenza inaspettata, ecco che la questione della tassa addizionale comunale sui diritti di imbarco diventa un argomento capace di unire regioni diverse. Marco Tedde di Forza Italia e Antonio Moro del PSd'Az sollevano la questione con un'urgenza che sa di sfida lanciata a chi governa la Sardegna.
"Dopo Friuli e Calabria anche la Regione Abruzzo la cancella. Todde prenda spunto e cancelli il balzello per lo scalo algherese in funzione riequilibratrice e la riduca del 50% per Olbia e Cagliari", dichiarano Tedde e Moro. Il loro intervento è un richiamo alla realtà dei fatti, alla necessità di un cambiamento che altre regioni hanno già abbracciato, mostrando con i numeri la via da seguire.
La tassa addizionale, un peso per le compagnie aeree low cost, è stata il freno a mano tirato su un'economia che potrebbe volare alto. L'Abruzzo, seguendo l'esempio del Friuli Venezia Giulia e della Calabria, ha deciso di liberarsi di questo giogo, promettendo non solo un incremento del traffico aereo del 30% ma anche investimenti da parte di Ryanair per 100 milioni di euro, con la promessa di 950 nuovi posti di lavoro tra diretti e indotto. E mentre il Friuli ha già dimostrato come la trasformazione della tassa da statale a regionale, e poi la sua abolizione, possa portare a investimenti significativi, la Sardegna sembra ancora incatenata a un passato di inerzia politica.
"Crediamo sia evidente che liberando le low cost dall'onere di questa tassa, che incide in maniera considerevole sul costo del biglietto, ma i cui proventi arrivano in proporzione residuale ai comuni sede di aeroporto, le compagnie low cost sono stimolate ad aumentare in maniera considerevoli i voli", affermano i due esponenti politici. Una critica diretta a una politica che sembra più interessata a mantenere status quo che a promuovere sviluppo e occupazione.
E mentre la Presidente Todde si trova a dover gestire problemi giuridici legati alla sua posizione, si lascia sfuggire l'occasione di mostrare un segno tangibile di cambiamento. "Nel frattempo la Presidente Todde, alle prese con i problemi giuridici derivanti dalla pronuncia di decadenza, sta alla finestra sulla materia dei collegamenti aerei e si spende per tentare di varare l'ennesima e dannosa riforma della sanità, tesa solo a incrementare il poltronificio del Campo largo con la nomina di decine di Commissari", accusano Tedde e Moro.
È un invito chiaro, un'esortazione a non perdere l'occasione di riequilibrare le sorti degli scali sardi. "Crediamo sia il momento giusto affinché la Presidente Todde inizi a stare al fianco dell’aeroporto di Alghero, abbattendo integralmente l’odioso balzello in funzione riequilibratrice rispetto agli scali di Olbia e Cagliari che potrebbero avere una riduzione del 50% della tassa", chiudono i due politici, lasciando intendere che la Sardegna merita di meglio, che i suoi aeroporti e i suoi cittadini meritano una politica che non li tratti come semplici pedine di un gioco di potere, ma come motori di uno sviluppo che potrebbe essere, se solo si volesse, senza limiti.