C’è qualcosa di eterno nei gesti semplici, in quelle tradizioni che resistono al tempo, che non si piegano alla fretta o alla superficialità. A Sassari, la Befana non arriva solo per distribuire dolci e carbone. Arriva per lasciare un segno, per ricordare che la bellezza è fatta di piccole cose: una calza colma di caramelle, un sorriso strappato ai bambini, una piazza che si riempie di vita.
La Polizia locale, insieme al Vespa Club Sassari, ha deciso di trasformare il 6 gennaio in qualcosa di più di una festa. Perché non basta celebrare; bisogna donare. E così, la Befana in Vespa farà tappa nei luoghi dove la magia del Natale è più necessaria: al centro GeNa “Opera Gesù Nazareno”, dove i piccoli pazienti riceveranno calze piene di dolci, e nel reparto di Neuropsichiatria infantile dell’Azienda ospedaliero universitaria, dove un sorriso ha il potere di curare più di mille medicine.
Ma è in piazza d’Italia che il cuore di Sassari batterà più forte.
Le Vespa, trasformate in scope colorate, arriveranno a portare dolciumi e carbone, ma anche una lezione. Perché il regalo più grande non è solo una manciata di cioccolatini, ma l’attenzione, il tempo, l’impegno. Qui, i bambini impareranno le regole della strada, giocando e guidando piccole auto e moto elettriche. E torneranno a casa con una “patente dello scolaro”, forse senza capire subito che quel piccolo pezzo di carta è un simbolo. Un primo passo verso una responsabilità che un giorno, da adulti, ricorderanno.
E in tutto questo c’è la città. Una Sassari che si piega per accogliere i più piccoli, ma non si spezza. Che investe nelle cose semplici, che trova nel sorriso dei bambini il senso di ogni sforzo. Non è retorica, non è spettacolo. È vita, quella vera. Quella che si costruisce con gesti che sembrano piccoli, ma che hanno il potere di cambiare tutto.
E allora, questa Befana non è solo un evento. È una dichiarazione. Di amore, di appartenenza, di speranza. Perché finché ci saranno bambini da far sorridere, ci sarà una città che saprà farlo.