Porto Torres e il futuro del PUC: il PSd’Az chiama a raccolta i cittadini

Un’assemblea partecipata e densa di contenuti quella organizzata dalla Sezione “Antonio Simon Mossa” del Partito Sardo d’Azione a Porto Torres, che nella serata di sabato ha radunato numerosi cittadini presso il Museo del Porto. Tema dell’incontro, l’iter di approvazione del nuovo Piano Urbanistico Comunale (PUC), attualmente in fase avanzata sotto l’amministrazione guidata dal sindaco Mulas.

Un tema che ha scaldato gli animi e acceso un confronto articolato tra cittadini, tecnici, amministratori e dirigenti politici. «Il PUC è l’elemento cardine per dare indirizzi sulla pianificazione urbanistica, economica e sociale di una città – ha affermato in apertura il commissario cittadino Tore Fadda – In questa fase non si può sbagliare, perché un errore commesso oggi condizionerebbe in negativo lo sviluppo di Porto Torres per oltre vent’anni».

La linea del PSd’Az è chiara: niente nuove volumetrie residenziali, nessuna espansione urbanistica, ma una pianificazione che guardi con coraggio e lucidità allo sviluppo turistico e alberghiero della città, concentrando gli sforzi nell’unica parte di territorio che ancora si presta a questa vocazione.

A entrare nel merito è stato l’ingegnere Alessandro Pantaleo, che ha contestato alcuni elementi della proposta di piano presentata dall’amministrazione: «Vincolare circa 45 ettari della zona F prevista a suo tempo dal “Piano Macciocco” non solo creerebbe danni irreversibili sulla possibilità di uno sviluppo turistico della città, ma si vincolerebbe una zona talmente ampia di cui non si avverte minimamente l’esigenza. Peraltro va detto che questo vincolo non può derivare da prescrizioni o imposizioni di enti quali la Regione o la Provincia di Sassari, anche perché dai documenti della VAS e della co-pianificazione concertata con la RAS, non emergono atti formali che impongano questo genere di vincolistica».

Pantaleo ha anche illustrato una simulazione grafica che dimostrerebbe la possibilità di realizzare strutture alberghiere a basso impatto ambientale, rispettando il limite dei 300 metri dalla battigia, sempre salvaguardando l’integrità paesaggistica dell’area compresa tra la zona C3 e la pineta di Abbacurrente, con un’attenzione particolare anche alla tutela visiva del contesto della chiesetta di San Gavino a Mare.

Il dibattito si è poi arricchito dell’intervento tecnico dell’ingegner Claudio Vinci, esperto in materia giuridico-amministrativa, che ha posto l’accento sulle norme vigenti in materia di pianificazione: «L’aver stravolto la proposta elaborata dal team dell’architetto Macciocco imporrebbe un nuovo percorso di co-pianificazione, con una nuova presentazione al pubblico. Le norme oggi in vigore mettono in primo piano il coinvolgimento delle comunità locali e dei portatori di interesse. Se queste fasi non vengono rispettate, si rischia l’impugnazione e il rigetto della delibera di approvazione del PUC».

Vinci ha avvertito dei possibili effetti di una bocciatura da parte della giustizia amministrativa: «Un’eventuale sentenza di annullamento del PUC comporterebbe, oltre che un danno erariale, una logorante perdita di tempo».

Molto applaudito anche l’intervento del dirigente sardista Gavino Gaspa, che ha illustrato una visione di turismo diffuso e articolato: «Porto Torres è una città baricentrica nel nord-ovest della Sardegna. Può svilupparsi in sinergia con il territorio circostante, da Balai a Castelsardo, costruendo un sistema turistico del Golfo dell’Asinara». Oltre al turismo balneare, Gaspa ha indicato come vocazioni da valorizzare il turismo religioso, archeologico, fieristico e congressuale. In quest’ottica, ha suggerito di recuperare l’area degradata nei pressi del porto industriale, oggi inutilizzata, per realizzare un polo fieristico internazionale sul modello di città come Rimini o Bari.

Numerosi anche gli interventi dal pubblico. L’ingegner Paolo Naccari ha ribadito che «il nuovo PUC è necessario solo se individua aree appetibili per il turismo. Non abbiamo bisogno di nuove case, ma di nuove opportunità». Il geometra Franco Battino ha evidenziato le criticità del quartiere Li Lioni e il peso eccessivo dei vincoli paesaggistici. Mariolino Stacca ha proposto di coinvolgere Eni per liberare e bonificare l’area retrostante Fiume Santo, rendendola parte integrante della strategia turistica.

A chiudere la serata è stato l’onorevole Giancarlo Acciaro, Vice Segretario Nazionale Vicario del PSd’Az, che ha portato il saluto del Segretario Christian Solinas e ha ribadito l’impegno del partito nel sostenere lo sviluppo urbano legato al turismo, nel pieno rispetto dell’ambiente e delle comunità locali.

«Il PSd’Az – ha concluso il commissario Tore Fadda – non si oppone per partito preso, ma intende offrire idee e proposte per migliorare il lavoro già fatto. L’auspicio è che l’Amministrazione Mulas tenga conto della volontà della popolazione turritana di partecipare attivamente alle scelte che condizioneranno il futuro delle nuove generazioni».

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