ULTIM'ORA. Il segno di pace. Di Renato Soru. Trae pretesto dai 100 giorni di Governo della pentastellata Alessandra Todde. Ha partorito un lungo documento politico. Postato sul suo profilo facebook. Senza dare un giudizio sul lavoro della attuale Giunta Regionale della Sardegna. Ma lasciando intendere che non è certo lusinghiero. E infatti diplomaticamente non lo dice. Perché, è la sua motivazione, 100 giorni sono pochi. Concentra la sua attenzione sul tema dell'eolico e del fotovoltaico. Con grande umiltà dice che hanno tutti torto. E che ha ragione solo lui. La moratoria della Todde è per lui, uso una mia espressione, solo aria fritta. Ancora peggiore il giudizio sulle soluzioni proposte dall'editore Sergio Zuncheddu e dal giornalista Mauro Pili (ex presidente di Regione). Che sottopone a lapidazione sostenendo la falsità delle loro argomentazioni. In chiusura, di questo manifesto politico sui problemi dell'energia green nell'Isola, Soru lancia un appello all'unità. Nell'interesse comune. Cioè della Sardegna. La strada sarebbe quella di "iniziare ad ascoltarci senza pregiudizi, trovare il buono e il giusto negli argomenti di ciascuno di noi, trovare finalmente una posizione comune da portare avanti e tutti insieme vincere questa importante battaglia". Insomma, una precisa richiesta di dialogo. Che secondo me Alessandra Todde dovrebbe accettare. Dando ai sardi un importante segnale di svolta politica. Soru è sicuramente una risorsa della Sardegna. È autodistruttivo nel metodo della sua azione politica. Come la storia insegna. Ma propone un passaggio significativo in un mare politico di calma piatta. Certo, sta giocando una carta di visibilità e ruolo politico. Dopo la frustrazione per la cocente sconfitta elettorale di febbraio. Ma è comunque un segnale di dialogo. Che forse non credo sia il caso di far cadere nel nulla. Mario Guerrini.