Doveva essere una partita fondamentale, e così è stato. Ma solo per il risultato, perché se si cerca il
bel gioco, meglio rivolgersi altrove. Il primo tempo, in particolare, sembrava progettato da uno
scienziato specializzato in terapie del sonno: ritmi blandi, idee latitanti e una generale sensazione di
“vediamo come va, ma senza esagerare”.
Il Cagliari, con il suo tipico savoir-faire, ha deciso di interpretare la parte della squadra prudente,
senza sbilanciarsi troppo né, tantomeno, attaccare con convinzione. Il Parma, dal canto suo, non si è
sentito di approfittarne e ha preferito restare in attesa, probabilmente sperando in un autogol. E il
destino, si sa, a volte premia i pazienti… ma stavolta ha premiato i rossoblù! Perché il primo gol
del Cagliari è proprio un’autorete. Sì, avete letto bene.
In una partita in cui costruire un’azione
degna di nota sembrava impossibile, la difesa del Parma ha pensato bene di risolvere il problema da
sola. Un regalo inatteso, scartato con piacere dai sardi.
Ma siccome il Cagliari non ama rendersi la vita facile, ha subito trovato il modo di farsi
raggiungere. Schema ormai collaudato: vantaggio rossoblù, pareggio immediato
avversario. Un corner, una marcatura allegra, una palla che entra e l’ennesima beffa servita su un
piatto d’argento. Il primo tempo si chiude così, con tanti sbadigli e pochi spunti interessanti.
Poi, la svolta. Nicola manda in campo Coman e il ragazzino decide che non c’è tempo da
perdere: primo pallone toccato, gol. Un ingresso da cinema, di quelli che fanno esultare i tifosi e
rosicare gli avversari. Da quel momento in poi, il Cagliari prende un po’ più di coraggio e la partita
diventa finalmente interessante.
Il resto del match? Resistenza organizzata e sofferenza gestita con discreto mestiere. Il Parma
prova a reagire, ma con poca convinzione, e i rossoblù portano a casa tre punti che valgono oro.
Nicola vince, ma il Cagliari non può illudersi di poter sempre contare su un autogol e su un
esordiente che entra e segna dopo dieci secondi. Il primo tempo resta un promemoria di tutto ciò
che non va: troppa prudenza, poche idee e zero incisività. Il problema resta lo stesso: il gioco
latita, e l’attacco non incide quanto dovrebbe.
La classifica, però, offre un po’ di respiro: 24 punti e un Parma che resta dietro. Per ora, si
festeggia la vittoria, ma il campionato è ancora lungo e il Cagliari ha ancora molto da dimostrare.
Anche perché, diciamocelo, il calcio addormentato del primo tempo non è esattamente ciò che serve
per arrivare alla salvezza senza troppi patemi.