Dopo la pausa, il Cagliari Calcio riparte con un pareggio che sa di mezza vittoria e di mezza delusione. Una ripresa che non ha fatto scoccare il botto sperato, soprattutto per chi si aspettava una scia trionfale dopo le vittorie in casa contro Frosinone e Genoa. Ma i due legni colpiti dal Monza e la prestazione di Ranieri ci ricordano una vecchia lezione: nella vita, come nel calcio, a volte bisogna saper accontentarsi.
Il Cagliari, attualmente nel gruppetto delle squadre in bilico, non può dormire sonni tranquilli, ma è lontano dall'essere il relitto che sembrava un mese fa.
Le recenti sconfitte di Empoli e Udinese sono state un toccasana per i rossoblù, che ora respirano un'aria meno soffocante, agganciando l'Empoli e avvicinandosi minacciosamente all'Udinese.
Il vero rammarico nella sfida col Monza? Non aver sfruttato un primo tempo quasi perfetto per "chiudere" la partita. Il Cagliari, dopo essersi portato in vantaggio, è caduto nel suo solito vizio: abbassare la guardia, pensare di poter gestire il risultato in modo passivo e, infine, subire il gol del pareggio. Siamo alla sesta volta che i rossoblù non riescono a capitalizzare un vantaggio.
Una questione che pare più psicologica che tattica, nonostante le dichiarazioni di Ranieri sulla "mancanza di lucidità nelle ripartenze".
Guardando al futuro, la prossima sfida con la Lazio sarà cruciale. Ranieri spera di recuperare Nandez e forse anche Mancosu, anche se solo per un impiego parziale. In questo scenario, il Cagliari deve prendere esempio dalle altre "piccole", che stanno lottando per mantenere la categoria anche sfoderando risultati a sorpresa contro le grandi.
Nel frattempo, è in corso una settimana decisiva per il futuro dello stadio del Cagliari.
Il Comune e il club hanno messo pressione per la formalizzazione della consegna dei 50 milioni previsti dall'accordo di programma con la Regione. Il tempo stringe: il limite è fissato al 30 novembre. In caso contrario, si rischia uno slittamento di un anno intero. Ma sembra che la Regione sia ora pronta a procedere, con la firma attesa nei prossimi giorni.
In conclusione, per il Cagliari si tratta di un periodo di bilanci e di scommesse, non solo sul campo ma anche fuori. Tra sogni di salvezza e la cruda realtà del calcio, la squadra si muove in un equilibrio precario, dove ogni partita può significare una svolta, in un senso o nell'altro.