La questione dei ritardi e mancati pagamenti degli aiuti PAC 2024 per agricoltori e allevatori sardi ha ormai oltrepassato i confini regionali, diventando un caso di rilevanza nazionale. L’attenzione è esplosa grazie a un articolo pubblicato il 6 gennaio dal quotidiano La Stampa, in cui Tore Piana, presidente del Centro Studi Agricoli (CSA), ha denunciato le gravi difficoltà che migliaia di aziende agricole stanno affrontando. "Il nuovo sistema di controlli introdotto non era pronto per essere implementato senza una fase di sperimentazione adeguata", ha dichiarato Piana, puntando il dito contro la Regione Sardegna.
L’articolo, diventato virale sui social, ha acceso il dibattito e portato alla ribalta una situazione che per troppo tempo era rimasta confinata all’interno della politica regionale. Diverse interrogazioni in Consiglio Regionale avevano già sottolineato il problema, ma è stato l’intervento del direttore generale di AGEA, Fabio Vitale, a infiammare ulteriormente la polemica.
Vitale, in una nota diffusa il 7 gennaio, ha ribadito che i ritardi in Sardegna dipendono principalmente dalle inefficienze locali. "La definizione delle Pratiche Locali Tradizionali (PLT) è di competenza della Regione e di Argea, l’organismo pagatore regionale", ha spiegato, sottolineando che AGEA ha già erogato oltre 2 miliardi di euro a livello nazionale a partire dal 16 ottobre. Vitale ha difeso il nuovo sistema di controlli basato sulla Carta dei suoli, definendolo "un passo avanti significativo per garantire trasparenza ed equità nella distribuzione dei fondi". Tuttavia, ha riconosciuto che alcuni errori iniziali hanno penalizzato numerose aziende agricole, in particolare quelle sarde.
Tore Piana, dal canto suo, ha criticato duramente l’introduzione del nuovo sistema, sostenendo che "non si doveva adottare un metodo così complesso senza una fase di test di almeno 12-18 mesi". Secondo Piana, i ritardi nei pagamenti, che in altre regioni italiane sono stati completati già a ottobre 2024, stanno aggravando una crisi economica che colpisce duramente il settore agricolo e zootecnico della Sardegna. Ha inoltre annunciato un’assemblea di protesta organizzata dal CSA, che si terrà venerdì 10 gennaio alle ore 11 presso la Sala Anfora di Tramatza, per decidere le prossime mosse.
Nel frattempo, AGEA ha difeso la validità del sistema basato sull’intelligenza artificiale e sulle ortofoto aeree, affermando che il tasso di errore è inferiore al 2%. "Questo sistema corregge le inefficienze del passato e riduce il rischio di abusi, che avevano portato la Commissione Europea a proporre rettifiche finanziarie per oltre 1 miliardo di euro", ha dichiarato Vitale. Tuttavia, l’organismo ha confermato la propria disponibilità a collaborare con le istituzioni regionali per accelerare i rilievi e risolvere le anomalie.
Il caso PAC 2024 mette in evidenza le difficoltà di coordinamento tra Regione e organismi nazionali, ma soprattutto la frustrazione crescente di migliaia di famiglie che vivono di agricoltura e allevamento. Mentre la Sardegna attende risposte, l’assemblea di venerdì sarà un banco di prova per misurare l’effettivo impegno delle istituzioni e la capacità degli agricoltori di farsi sentire in una battaglia che riguarda il loro futuro.