Storia e destino dell’Ospedale Marino di Alghero - prima parte

Origini e fondazione della struttura


L’Ospedale Marino di Alghero affonda le sue radici nei primi anni del Novecento. Grazie all’iniziativa del benefattore algherese Giuseppe Alberto Larco, venne avviata la realizzazione di un Ospizio Marino sui Bastioni Pigafetta, adiacente all’Ospedale Civile. L’obiettivo originario era offrire cure e assistenza ai bambini algheresi meno abbienti, eliminando le discriminazioni sociali nell’accesso alle terapie marine e sanitarie. La struttura originaria fu gestita dalla congregazione religiosa delle Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli, in coordinamento con l’Ospedale Civile, e costituì per decenni una parte importante del sistema sanitario locale.

Nel corso del XX secolo l’Ospizio Marino crebbe di importanza e venne intitolato a Regina Margherita, divenendo noto come Ospedale Marino Regina Margherita. Con il passare degli anni, si rese necessaria la costruzione di una sede più moderna e ampia al di fuori del centro storico. Fu così realizzato un nuovo edificio nella zona di Cuguttu (in Viale I Maggio), finanziato con fondi pubblici. Questo nuovo ospedale marino non nacque quindi dalla donazione Larco originaria, ma da investimenti pubblici successivi, e andò a sostituire la vecchia sede sui Bastioni. Quest’ultima, nota oggi come ex Ospedale Marino o “Ospedale Vecchio”, fu dismessa e lasciata in abbandono per decenni. Solo di recente – dopo circa 25 anni di degrado e dispute – il suo edificio storico è stato acquisito dal Comune di Alghero, che potrà inserirlo in un progetto di riqualificazione del centro storico.

Fin dalla sua fondazione, l’Ospedale Marino ha avuto vocazione specialistica, adeguando nel tempo le proprie funzioni sanitarie alle esigenze del territorio. Nella seconda metà del Novecento la struttura si è distinta soprattutto in ambito ortopedico e riabilitativo, sfruttando anche la vicinanza al mare per terapie fisiche. In tempi più recenti, l’ospedale ha offerto una gamma di servizi polispecialistici in regime di ricovero, day hospital e ambulatoriale. In particolare, al suo interno sono operative le unità di degenza di Ortopedia e Traumatologia, di Recupero e Riabilitazione Funzionale e un Day Hospital Oculistico, oltre a servizi come il primo intervento ortopedico (sala gessi), radiologia, chirurgia artroscopica in day surgery, anestesia, diabetologia, dermatologia e medicina dello sport. Durante la pandemia di COVID-19, l’ospedale ha contribuito alla risposta sanitaria regionale allestendo un reparto dedicato ai pazienti Covid con 40 posti letto al terzo piano della struttura.

Nel corso degli anni 2000, l’Ospedale Marino ha attraversato anche fasi di difficoltà e riorganizzazione. La pianificazione sanitaria regionale del periodo 2006-2008 prevedeva la costruzione di un nuovo ospedale ad Alghero, concepito per unificare e potenziare i presidi esistenti. Tale progetto, tuttavia, non si è concretizzato per lungo tempo. Ne è conseguito un periodo di incertezza sul futuro delle due strutture cittadine (il Marino e l’Ospedale Civile), durante il quale l’Ospedale Marino ha rischiato il depotenziamento. In questi anni sono circolate anche ipotesi – mai attuate – di una possibile vendita ai privati dell’edificio di Cuguttu, a riprova dello stato di impasse e sotto-utilizzo in cui versava parte della struttura. Contestualmente, alcuni servizi sono stati riorganizzati: ad esempio, a fine 2019 l’unità di Oncologia del Civile è stata temporaneamente trasferita al terzo piano dell’Ospedale Marino per consentire lavori di ristrutturazione e messa a norma antincendio nell’altro presidio. Ciò ha evidenziato la necessità di integrare sempre più le funzioni dei due ospedali di Alghero, in attesa di soluzioni strutturali definitive.

Cronaca

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