La Sardegna vive giorni di tensione politica. Al centro del dibattito, la possibile decadenza della presidente della Regione, Alessandra Todde. Un argomento che scuote i palazzi della politica e agita i timori dei cittadini. Tore Piana, ex consigliere regionale, non nasconde le sue preoccupazioni e, attraverso un post su facebook, traccia un quadro che va oltre il semplice scontro tra maggioranza e opposizione.
"La decisione sulla decadenza non spetta ai partiti, ma alla giustizia, che dobbiamo rispettare in quanto indipendente. Ora è ed appare evidente, da quello che è stata l'ordinanza dell'organo di controllo, che da parte della presidente Todde la legge non sia stata rispettata. Non ha nominato il suo mandatario e non ha aperto un conto corrente dedicato, come fanno tutti i candidati, anche a volte con zelo per chi non supera le 2500 euro di spesa e non raccoglie finanziamenti esterni", afferma Piana.
A complicare il quadro, secondo l’ex consigliere, vi sarebbero anche “30 mila euro di incerta provenienza” e due autocertificazioni contrastanti, elementi che hanno portato al “trasferimento degli atti alla Procura. Insomma, un pasticcio colossale con leggi non rispettate, questo mi sembra sia un fatto chiarissimo”.
Ma per Piana il punto cruciale non è solo legale, ma politico. “Ora prendersela con la magistratura o sminuire tutto a una bolletta da poco più di 100 euro penso sia una cosa non onorevole. Non so se questo possa determinare o meno la decadenza, resta però un fatto gravissimo che, ahimè, mina non poco la credibilità e l’autorevolezza della prima donna presidente della Sardegna. Questo, da sardo, mi preoccupa e mi duole tanto”.
Le preoccupazioni di Piana si estendono alle conseguenze per l’intera Regione: “In questa confusione ci sono atti e leggi da approvare che ritengo determinanti per l’immediato futuro della Sardegna, come la legge finanziaria, la sanità, i trasporti, la nuova PAC, la partita delle rinnovabili e dell’urbanistica con il piano casa, argomenti fondamentali per l’economia e il benessere di tutti noi sardi.”
Ma cosa accadrebbe se arrivasse un avviso di garanzia? “Io personalmente sono garantista per natura, ma il movimento della presidente ha da sempre una visione diversa. Dovrebbe dimettersi? Forse sì. Le opposizioni è giusto che facciano le opposizioni con richiesta di dimissioni.”
Tuttavia, l’ex consigliere avverte che la Sardegna “una situazione di assenza o vuoto politico oggi non può permetterselo, il rimedio è peggiore del danno, sì, perché ormai di danno si tratta. E la presidente Todde, anche se dovesse non decadere, sarebbe nella mente di tutti la presidente decaduta.”
Nel concludere, Piana invita a guardare oltre le polemiche: “Attendiamo le decisioni della magistratura con apprensione, guardando al solo interesse della Sardegna e dei sardi. Ora, da chi sta amministrando, serve solo il silenzio e l’approvazione immediata di leggi, come la finanziaria 2025 e atti sulla sanità. E quando dico immediata significa entro 15 giorni.” Un monito chiaro, che lancia un ultimo appello alla responsabilità politica.