Dopo giorni di accuse incrociate, il sindaco di Alghero Raimondo Cacciotto e il vicesindaco Francesco Marinaro intervengono per chiarire la posizione dell’amministrazione comunale sul progetto dei campi di ormeggio nell’Area Marina Protetta Capo Caccia-Isola Piana, finito al centro di uno scontro politico acceso tra maggioranza e opposizione.
Il primo cittadino risponde direttamente alle critiche piovute in particolare da Marco Tedde (FI), Alessandro Cocco (FdI) e Michele Pais (Lega), sottolineando come le sue dichiarazioni riportate oggi da La Nuova Sardegna non siano state un attacco politico, ma un’esigenza di trasparenza.
“Creano perplessità le affermazioni del consigliere Tedde in merito alle mie dichiarazioni pubblicate questa mattina sulla stampa”, esordisce Cacciotto. “Infatti l’indicazione della precedente composizione del Cda del Consiglio del Parco è un'esigenza di chiarezza, e non di certo un attacco alla precedente Amministrazione”.
Il sindaco rivendica di aver sempre mantenuto una posizione non pregiudiziale sulle progettualità ereditate, e anzi accoglie positivamente alcuni ripensamenti: “Non posso che prendere atto positivamente del recente cambio di opinione manifestato da Fratelli d’Italia e Lega. Analogamente non si può dire per Forza Italia”.
Tuttavia, Cacciotto non accetta che oggi vengano mosse accuse nei suoi confronti da parte di chi, fino a pochi mesi fa, aveva la piena responsabilità politica del Parco e dell’Area Marina Protetta: “Non intendo farmi mettere alla gogna da forze politiche che oggi chiedono il contrario di quanto hanno manifestato durante la loro amministrazione e mi accusano con faziosa pretestuosità di non assumere iniziative che, all’evidenza, avrebbero dovuto portare avanti durante il loro mandato”. Il sindaco richiama tutti a un approccio costruttivo: “Nessuno deve sentirsi sotto accusa. Mai come in questo caso occorre il contributo delle diverse forze politiche per giungere a un risultato positivo”.
Sul piano tecnico, a fare chiarezza è il vicesindaco Francesco Marinaro, che ieri, in Commissione Ambiente, ha illustrato le prossime mosse dell’amministrazione. La base di partenza è una nota della Regione Sardegna, che ha evidenziato criticità nel procedimento autorizzativo, in particolare da parte del Servizio Demanio. “Abbiamo il dovere di approfondire le questioni poste dal Servizio Demanio”, dichiara Marinaro. “È necessario in questa fase il coinvolgimento di tutti i portatori di interesse e degli enti coinvolti – Città Metropolitana, Regione, Parco e Comune – per rimodulare il progetto”.
L’obiettivo dichiarato è quello di ricercare un equilibrio tra le esigenze ambientali, economiche e sociali. “Dobbiamo giungere a un equilibrato soddisfacimento delle aspettative di tutela degli habitat della posidonia, di quelle del settore della nautica, degli operatori economici coinvolti, delle imprese e delle famiglie che traggono il loro reddito dalle attività legate al porto di Alghero”, prosegue il vicesindaco. “L'auspicio è che attraverso un percorso condiviso da tutti gli attori, si giunga a una sintesi in grado di soddisfare gli irrinunciabili obiettivi di salvaguardia dell’Amp, dello sviluppo economico e culturale del territorio”, conclude Marinaro.
L’intervento congiunto del sindaco e del suo vice segna un tentativo di riportare il dibattito su binari istituzionali, dopo le bordate incrociate degli ultimi giorni. La giunta Cacciotto si dice pronta a una nuova fase di confronto, riconoscendo le criticità del progetto ma rivendicando la volontà di correggere la rotta attraverso una rimodulazione condivisa. Resta da vedere se l’opposizione accoglierà l’invito al dialogo o manterrà una linea dura. Intanto, i lavori sono partiti, dopo la firma sulla delibera regionale del 18 marzo e l'autorizzazione al posizionamento della Capitaneria di Porto, come segnalato da Michele Pais stamattina e il campo boe resta, a tutti gli effetti, una delle questioni più controverse della politica algherese degli ultimi anni.