Dopo giorni di scontro politico e tensioni interne alla stessa maggioranza, il caso del Campo Boe nell’Area Marina Protetta Capo Caccia – Isola Piana vive stamattina un nuovo capitolo che segna una svolta nel metodo e nei toni. A seguito di un incontro riservato tra il sindaco Raimondo Cacciotto e il presidente della Commissione consiliare Ambiente Christian Mulas, i due sembrano aver trovato una linea comune d’azione, sancita da un ordine del giorno condiviso da presentare in Consiglio Comunale.
La proposta nasce come esito della Commissione Ambiente svoltasi giovedì scorso, convocata da Mulas e alla quale hanno partecipato il vicesindaco Francesco Marinaro, il presidente del Consiglio Beniamino Pirisi, il presidente e il direttore del Parco, Emiliano Orrù e Mariano Mariani, oltre a rappresentanti delle associazioni ambientaliste, dei comitati cittadini e del mondo della nautica.
L’obiettivo, chiarito nelle parole del presidente Mulas, è ora quello di chiedere formalmente all’Azienda Speciale Parco di Porto Conte di mettere in campo tutte le azioni possibili per una rimodulazione del progetto:
“Il progetto, pur perseguendo finalità ambientali condivisibili, presenta ad oggi numerosi profili di criticità, evidenziati nel corso di un’analisi approfondita anche in sede istituzionale. Chiederemo quindi al CdA del Parco di avviare verifiche che portino a una rimodulazione del posizionamento delle boe”, ha dichiarato Mulas.
L’iniziativa arriva dopo l’inevitabile frizione tra Cacciotto e Mulas seguita alle dichiarazioni del sindaco pubblicate su La Nuova Sardegna, in cui si richiamavano le responsabilità della precedente amministrazione nella genesi del progetto. Parole che avevano fatto discutere, in particolare perché Mulas, oggi in maggioranza, era espressione proprio di quel centrodestra nella scorsa legislatura.
La tensione, tuttavia, è rientrata grazie a un confronto franco nella serata di ieri, culminato in un’intesa che si è tradotta nel documento politico da discutere in Consiglio.
Il documento, secondo quanto comunicato, verrà presentato formalmente in Commissione e poi calendarizzato nel prossimo Consiglio Comunale. L’auspicio è che, da una posizione unitaria dell’aula, possa derivare una pressione istituzionale capace di orientare le scelte del Parco verso una soluzione condivisa.
Anche il vicesindaco Francesco Marinaro ha ribadito la necessità di un lavoro corale:
“Serve il coinvolgimento di tutti i portatori di interesse e degli enti coinvolti – Città Metropolitana, Regione, Parco e Comune – per rimodulare il progetto e giungere a un equilibrato soddisfacimento delle aspettative di tutela degli habitat della posidonia, di quelle del settore della nautica, degli operatori economici, delle imprese e delle famiglie che traggono reddito dalle attività portuali”.
La partita sul Campo Boe entra così in una nuova fase, meno urlata e più istituzionale. Dopo le proteste, le mozioni e gli scontri sui social e in aula, la maggioranza cerca ora una ricomposizione interna e una linea politica solida per dialogare con il Parco. Resta da vedere quale sarà la reazione del CdA dell’Azienda Speciale, ora formalmente chiamato ad aprire un nuovo confronto.
Il progetto, finanziato con fondi PNRR e già avviato, difficilmente potrà essere bloccato. Ma l’obiettivo dichiarato dell’amministrazione è chiaro: correggere la rotta, prima che le boe siano definitivamente calate in un mare sempre più agitato – non dalle onde, ma dalla politica.