La Bora, il vento più potente del Mediterraneo, sferza con violenza il Golfo di Trieste, raggiungendo i confini dell'Albania. Si tratta di un fenomeno atmosferico di estrema intensità: raffiche che spesso superano i 130 km/h e che, in casi eccezionali, come nel 2010 a Trieste, hanno toccato i 188 km/h. Questo vento è definito "catabatico", perché nasce da masse d’aria fredda che scendono dai rilievi del Carso verso il mare, accelerate dalle differenze di pressione, densità e temperatura.
La Bora si manifesta in due forme.
La Bora chiara porta con sé giornate limpide e secche, favorita da condizioni anticicloniche stabili. La Bora scura, invece, è il suo volto più pericoloso: carica di umidità e tempeste, con raffiche che sfiorano i 170 km/h, lascia dietro di sé danni considerevoli.
Trieste vive da sempre in simbiosi con questo vento, che scolpisce non solo il paesaggio, ma anche la quotidianità di chi lo affronta. La Bora è un’esperienza fisica e visiva: una potenza capace di spazzare tutto, imponendosi come il vento più iconico e temuto d’Italia.