INGREDIENTI
· 1 treccia di interiora
di agnello da latte (cordedda)
· gr. 400 di ravastrello selvatico
(ammuratzha)
· gr. 100 di finocchietto selvatico
· gr. 200 di lardo
· 1 cipollotto
· 3 testine di aglio
· Sale q.b.
· olio extravergine di oliva q.b.
PREPARAZIONE
Lavare asciugare bene il ravastrello (s'ammuratzha); in una pentola con acqua salata bollire la treccia di interiora (sa cordedda) e, a cottura ultimata, tagliare dei medaglioni e tostarli in una padella con l'olio extravergine riserva.
Soffriggere con l'olio a fuoco alto in una casseruola il cipollotto, l'aglio intero, il lardo tagliato fine e infine s'ammuratzha e il finocchietto selvatico; aggiungere sale, poco pepe e lasciar cuocere per qualche minuto.
Servire sa cordedda su un letto di ammuratzha in frissura.
Sa Cordedda è un piatto particolarmente legato alle tradizioni culinarie del centro Sardegna (a seconda del paese assume il nome di córdula, corda , cordha, tattaliu, fressura).
Tra i secondi, uno dei più apprezzati, viene servito spesso insieme alla vitella alla brace e al maialetto
arrosto, con le patate al rosmarino a fare da cornice a queste squisitezze dal sapore deciso.
Queste chicche della tradizione culinaria pastorale hanno una storia antica: i pastori sardi, con la
premura di valorizzare tutto quello che l'animale ha da offrire, hanno sempre mostrato un'attenzione
particolare alle interiora degli animali macellati, dimostrando una vera e propria abilità nella
preparazione di piatti appetitosi.
Anticamente sa cordedda veniva preparata per lo più in occasione delle feste più importanti, quando
venivano uccisi gli agnellini da latte. Sa cordedda deve essere sempre ben lessata per far perdere i
liquidi in eccesso e le impurità, dopo di ché può essere cotta allo spiedo o cucinata in padella con
verdure, come i piselli e le favette