Il mese di gennaio ha una storia affascinante e ricca di significati. Il nome "gennaio" deriva dal dio romano Giano (Ianus), una divinità preposta alle porte e ai ponti, che rappresentava ogni forma di passaggio e mutamento. Giano è spesso raffigurato con due volti, uno rivolto al passato e l'altro al futuro, simboleggiano il passaggio tra l'anno vecchio e quello nuovo.
Nell'antico calendario romano, l'anno iniziava a marzo e gennaio non esisteva. Fu Numa Pompilio, il secondo re di Roma, a introdurre i mesi di gennaio e febbraio intorno al 713 a.C., rendendo l'anno uguale a quello solare.
Tuttavia, fino al 153 a.C., i Romani consideravano marzo il primo mese dell'anno civile, poiché coincideva con l'inizio delle attività militari e della carica pubblica dei consoli.
Durante il Medioevo, il calendario giuliano continuò a essere utilizzato, ma c'era eterogeneità nella scelta del capodanno, che variava tra Natale (25 dicembre), Annunciazione (25 marzo) o Pasqua. Nel XVI secolo, papa Gregorio XIII riformò il calendario, stabilendo il 1º gennaio come inizio dell'anno per tutto il mondo cattolico.
Come già accennato in precedenza, gennaio è un mese interamente invernale. Uno degli aspetti più curiosi coinvolge i suoi ultimi giorni, generalmente noti come “I giorni della merla“.
Molti li considerano i più freddi dell’anno, ma perché? Le versioni della leggenda sono molteplici, con sfumature locali piuttosto curiose, e sono utilizzate spesso per dilettare i bambini.
Tutte le versioni hanno qualcosa in comune: i merli. I simpatici volatili un tempo erano bianchi, ma un rigido inverno cambiò tutto. Il gelo era talmente tanto che un merlo decise di nascondersi dentro un camino per cercare di sopravvivere e vi rimase per ben tre giorni, uscendo fuori completamente nero a causa della fuliggine.
Quei tre giorni erano proprio quelli che concludevano gennaio, dal 29 al 31. Da allora quei giorni finirono per essere definiti “giorni della merla”. Inoltre, tradizione vuole anche che a giorni di fine gennaio particolarmente freddi corrisponda una primavera “anticipata” o comunque mite.
Un altro dato curioso su gennaio è il fatto che in questo mese si colloca il cosiddetto Blue Monday.
Generalmente identificato con il terzo lunedì del mese, è considerato il giorno più triste dell’anno per le popolazioni dell’emisfero boreale.
Non si è mai trovata una spiegazione scientifica a questa credenza, ma il dibattito rimane aperto. Che sia l’effetto post-Feste natalizie?
Sospeso tra passato e futuro, come il dio che gli dà il nome, Gennaio è il mese della ripartenza. È il mese che apre un lungo percorso lungo 12 mesi, ricco di aspettative. È il momento del grande freddo, ma anche quello che apre le porte alla primavera e alla rinascita della natura.